Portanova12 – “In giardino”
a cura di Alessandra Matera e Valeria Di Sciullo con il contributo di Gabriella Landini
Galleria Portanova12, Bologna
La galleria Portanova 12 inaugura il suo spazio e la prima stagione espositiva 2014-2015 in una versione inconsueta “all’aperto”, dall’aria estiva. L’impianto espositivo di “In giardino” è costituito dall’installazione Wunder Garten, un’armata spinosa di interesse botanico e da una collezione fluttuante di disegni e grafiche. Un giardino immaginario; un’installazione-ritratto, composta da disegni, oggetti e piante, dove tutto corrisponde all’ambiente originario da cui proviene, che sposta il punto di vista vicino al piano terrestre e dal basso verso l’alto, invitando a una visione diversa, ravvicinata, dei particolari dei suoi componenti. Un progetto espositivo site specific orientato al lato urbano più nascosto, privato e personale. Focalizzato al di là del piano di cemento e muri di strada, in una dimensione da camping surrealista. Si ricompone un paesaggio, reale e psicologico, estraniante, esotico, temperato, desertico e marino al tempo stesso. Le forme geometriche globose, concentriche e spiralate di cactus e piante grasse sono come poliedri di Archimede, galassie, soli e pianeti, con intrecci inesorabili di spine in stelle colorate e miniature apparentemente pietrificate. Nel loro insieme policromo costruiscono una barriera corallina a secco, extraterrestre, incendiata dal sole. Una natura quanto mai viva, addomesticata in vaso ma agguerrita, ultra-evoluta, presente in una dimensione quasi metafisica, da sbarco lunare. Il binomio piante – disegni rappresenta il luogo dell’immaginario emotivo dove avviene la simbiosi / osmosi creativa tra memoria e fantasia, in dialogo e in silenzio.
Barriera corallina senza il mare
di Gabriella Landini
Il giardino di Paolo Ferro è un luogo speciale, un ambiente in cui il silenzio costringe a guardare, ad ascoltare le piante, l’acqua, il vento, il sole cocente, le piogge. Costringe a sentire la stagione secca nel cactus, la stagione umida nelle ninfee, ci fa scorgere la meraviglia del movimento costante del lento sbucare del germoglio dal sotterraneo, ci dispone ad assecondare i tempi della fioritura, del suo volgere in altro nell’incessante trasformazione, quieta, silente, eppure rigogliosa, intensa, che in noi parla se solo vi dedicassimo la massima attenzione. Il giardino è un insieme vibrante, ricco di energia, dove noi siamo ospiti e non protagonisti, dove siamo invitati a sentire più che a osservare secondo i nostri filtri di conoscenza scientifica o estetica che sia. Le piante che si ergono spiraliformi verso il cielo, richiamano in noi le galassie, altre flore evocano le stelle: fiori di fuoco e di luce, o i pianeti, o le strutture policrome marine, e in questo ambiente avvertiamo che ciascun elemento è vivente ed è in relazione con l’altro e con noi, percepiamo l’immensa forza che ci proviene dall’incommensurabile, al contempo antichissimo e appena nato, atemporale, e che in noi diviene canto, parola, arte. Il giardino ci fa dimenticare di noi stessi, e ci porta all’incanto.
Nella tenda di Psyche – Performance musicale sperimentale
a cura di Alessandra Lazzarini (flauto traverso & computer)
Il bisogno, l’urgenza di ritrovare un pò di tranquillità dall’oceano di suoni e rumori cittadini spinge ogni tanto a nasconderci nei nostri luoghi segreti, lontani o vicini, nel bosco o nel proprio giardino. Là si può creare l’occasione per un immaginario universo parallelo sonoro, un concertino non vero e proprio ma un informale momento di gioco musicale.
Foto: Davide Semeraro