salento

Salento

Salento
Collezione permanente Masseria Torre Coccaro & Maizza – www.masseriatorrecoccaro.com
Disegno a matita 4H su carta in fibra di cotone 300gr / 4H pencil drawing on paper cotton fiber 300gr
140 x 370 cm
2013

Il disegno, totalmente eseguito a mano libera, è la rappresentazione dallʼalto della penisola salentina rovesciata rispetto alla cartografia convenzionale.
Il punto di vista è di chi arriva in Salento dal mare Adriatico, ovvero da est, quindi, per rotazione il nord diventa est e il sud diventa ovest.
La rappresentazione grafica comprende il territorio descritto nella sua totalità e anche nelle sue particolarità, ma considerato in un tempo diverso da quello reale attuale.
Un viaggio metafisico nello spazio ma soprattutto nel tempo.

Passato, presente e futuro si mescolano e convivono in una minuziosa raffigurazione geografica che richiama stilisticamente le antiche cartografie medievali. Tutto viene schiacciato sul piano verticale e orizzontale, privo di prospettiva e di volumetria: la mappa di un Salento “super fortificato” ispirata dalla Tabula Peutingeriana. Ne risulta un reticolo composto da elementi topografici, architettonici e vegetali miniaturizzati, reali e inventati che determinano la texturizzazione della superficie, la quale diventa, ad esempio, mera astrazione nel caso dei campi coltivati e delimitati dai muretti a secco.
Nel disegno sono presenti tutte le stratificazioni storiche delle strutture difensive, con le relative contaminazioni culturali insite in una terra di confine e di conquista, costruite dallʼantichità fino al passato recente con lʼinsediamento delle basi militari alleate.
Le fiamme sulle torri, un tempo usate per segnalare lʼarrivo del nemico, suggeriscono qui un provocatorio e generico stato dʼallerta.
Dallʼetà preistorica a quella classica, greca, romana e poi bizantina, fino allʼetà delle dominazioni, normanna, angioina e aragonese, niente è andato perduto. Rinascono le torri di avvistamento distrutte, il tempio di Poseidone a Taranto, la muraglia che collegava questʼultima a Egnazia e altre città interamente scomparse come Vereto e Valesio.
Lʼopera, realizzata su commissione, è totalmente e liberamente ispirata alla conoscenza che lʼautore ha del territorio, esplorato con gli occhi di uno straniero alla ricerca dellʼidentità di un luogo e della sua interpretazione.

The drawing, done entirely by free hand, represents the Salentinian peninsula viewed from above and, in established cartographical terms, turned upside down. The viewpoint is that of someone approaching Salento from the Adriatic Sea; an easterly perspective, so thanks to this rotation north becomes east while south becomes west.
The graphic representation describes the territory as a whole and in detail, yet settles it in an undetermined period of time: a metaphysical journey into space and, above all, through time, where past, present and future blend and live together in an elaborated geographical depiction which stylistically recalls antique medieval cartographies.
Everything is flattened down to a vertical and horizontal surface, without any perspective or volumetry: the map of a hyper-fortified Salento, inspired by the Tabula Peutingeriana (Peutinger Map). The effect is a network composed of miniaturized topographical, architectural and vegetable elements, either real or invented, which determine the texturization of the surface. The latter may even become mere abstraction as in the case of cultivated fields, enclosed by dry stone walls.
The defensive structures depicted in the drawing display all the historical layers and cultural contaminations typical of a land of frontier and conquest: from ancient times to the recent past characterized by the settlement of the allied military bases. The flames on the towers, which once were used to signal the arrival of the enemy, suggest here a provocative atmosphere and general state of alert.
From prehistoric to classical times, passing through the Greek, Roman and late Byzantine empires until the age of the Norman, Angevin and Aragonese dominions, nothing has been lost. Once-destroyed sighting towers are reborn, as are the Temple of Poseidon in Taranto, the fortifying wall that connected it to Egnazia, and long gone cities such as Vereto and Valesio.
The work, made on commission, is totally and freely inspired by the artist’s knowledge of the territory, which is explored through the eyes of a foreigner, in search of an interpretation of its identity.

 

 

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